Quante volte ci siamo trovati difronte a pareti o pavimenti che presentano delle fastidiose crepe? E quante volte avremo voluto avere la soluzione immediata a questo problema?
Penso che all’unanimità la risposta sia: “troppe volte!”.
Partiamo quindi dal cuore della questione: l’importanza della stagionatura del calcestruzzo.
La struttura del calcestruzzo può essere paragonata alla struttura di una spugna naturale. Solamente una piccola parte dell’acqua d’impasto viene utilizzata nella reazione di idratazione del cemento per legare i componenti della miscela. Il restante volume d’acqua tende ad evaporare e come è facilmente intuibile nel momento in cui l’acqua evapora dai pori rimangono dei “buchi” e la struttura tende a contrarsi proprio come accadrebbe in una spugna che si asciuga. Le conseguenze di tale meccanismo sono molteplici, ma nell’immediato si può riscontrare un fenomeno alquanto fastidioso: parliamo delle fessurazioni da ritiro igrometrico.
Come riconoscerle?
Le conseguenze del ritiro igrometrico sono facilmente riconoscibili perché si formano sulla superficie delle fessure a forma di stella a 3 punte disposte a 120° (come il simbolo della Mercedes per intenderci). Ecco, ora che ve l’ho detto, fateci caso a quanto spesso si trovano queste fessurazioni sui pavimenti di calcestruzzo.
Fessurazione da ritiro igrometrico in una pavimentazione industriale
E allora come possiamo prevenire il ritiro igrometrico?
Nulla di più semplice. Per prevenire, o meglio per ridurre il più
possibile le probabilità di fessurazioni da ritiro igrometrico, è
fondamentale effettuare la stagionatura umida del getto. Bisogna quindi
mantenere un elevato grado di umidità sulla superficie del calcestruzzo
per limitare l’evaporazione dell’acqua contenuta nella matrice
cementizia. Una volta c’era sempre l’operaio addetto a tenere bagnato il
getto. Oggi invece che hanno tutti fretta di finire prima, quale può
essere il metodo più semplice per effettuare questa stagionatura umida?
Nel caso di una platea o di un pavimento è sufficiente mantenere un telo
sopra al getto, mentre per i getti verticali si devono tenere i casseri
il più a lungo possibile (7 giorni è il tempo consigliato) cosicché si
limiti l’evaporazione dell’acqua.
Il tempo però si sa che è denaro e quindi pochi sono disposti a
rispettare le indicazioni riportate. Serve allora un prodotto che riesca
a reagire con i composti del calcestruzzo e a creare una membrana
antievaporante.
Questo prodotto è Evercrete Vetrofluid per il
calcestruzzo oppure Evercrete Pavishield per i pavimenti industriali.
Spruzzando questo speciale vetroliquido sul calcestruzzo appena gettato
e/o appena scasserato (è necessario in quest’ultimo caso lavare prima di
tutto la superficie del getto per eliminare il liquido disarmante) il
prodotto penetra in profondità andando a creare una barriera permanente
che consente di mantenere un grado di umidità elevato e favorire così
l’idratazione del cemento.
Evercrete Vetrofluid è un prodotto sicuro, certificato
CE secondo UNI EN 1504-2, completamente atossico e facile da usare
grazie all’impiego di una pompa a bassa pressione.
Prevenire è sicuramente meglio che curare e con Evercrete Vetrofluid si può.
Come prevenire le fessurazioni da ritiro igrometrico.