Quasi certamente vi sarà capitato di vedere strutture in cemento armato degradate, con la parte superficiale del calcestruzzo mancante – il cosidetto copri ferro – ed il ferro di armatura a vista. Vi sarà capitato dicevo, perché il fenomeno è molto comune, soprattutto per i frontalini dei balconi e spesso la “sciura Maria”, la casalinga di Voghera, stanca di vedere gli spigoli rotti e le crepe, chiama il proprio muratore di fiducia per sistemare le cose.
Che fare a questo punto? Qual è la soluzione? In realtà il processo di riparazione è complesso, bisogna capire perché il cemento scoppia, da dove arriva l’acqua che lo corrode e fa arrugginire il ferro. Successivamente bisogna tappare la falla dell’impermeabilizzazione e poi ricostruire le parti mancanti. Già, ricostruire. Ma se non trattiamo il ferro, questo continuerà ad arrugginire, il calcestruzzo esploderà di nuovo, la sezione del ferro di armatura diminuirà e la resistenza meccanica di tutta la struttura ne sarà compromessa. Dopo pochi anni dalla riparazione, la “sciura Maria” avrà gli stessi problemi, ma chi interverrà non sarà più il muratore di fiducia…
Trattare il ferro arrugginito in una struttura in cemento armato è tanto importante quanto la ricostruzione delle parti mancanti. Per questo motivo dobbiamo capire come muoverci; oltre ad una adeguata pulizia meccanica bisogna intervenire con un trattamento chimico. In commercio si trovano sia passivanti che convertitori, ma quale scegliere ?
La ruggine è un composto spontaneo costituito da ossidi di ferro, idrati e carbonati basici di ferro che dà origine al fenomeno della corrosione, determinando il progressivo sfaldamento degli ossidi di ferro. Lo strato di ruggine, quindi, si sgretola scoprendo il ferro sottostante e ricominciando il processo.
Per evitare tutto ciò dovremmo passivare il ferro di armatura ovvero creare un film sottile, non poroso, non traspirante ed in grado di bloccare l’ossigeno, mantenendo stabili le condizioni ambientali in cui si trova.
Un passivante per ferri d’ armatura quindi, qualsiasi sia la sua marca, deve fare tutto questo. In altre parole impedire che si formi ruggine, perché una volta che si è formata, la funzionalità del passivante è molto molto ridotta.
Ma se la ruggine si è già formata come nel caso della “sciura Maria” ?
A questo punto dobbiamo pensare ad un convertitore che, reagendo con il supporto ferroso forma un film nero ed impedisce l’ulteriore ossidazione e formazione di ruggine. Questo strato è composto da magnetite, materiale che ha la caratteristica di avere una elevata forza di adesione con il ferro sottostante e quindi, in pratica, di risanare l’ armatura metallica oltre che di favorire l’ adesione del calcestruzzo al tondino durante la fase di ricostruzione.
A voi la scelta quindi se utilizzare un passivante o un convertitore; per quel che mi riguarda, ho già scelto e se dovessi intervenire a casa mia utilizzerei un convertitore, magari il Rust Buster……
Corrosione dei ferri d'armatura.